Finch il primo libro non scritto si possiede quella libert di cominciare
che si pu usare una sola volta nella vita il primo libro gi ti
definisce mentre tu in realt sei ancora lontano dall esser definito; e
questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita cercando di
darne conferma o approfondimento o correzione o smentita ma mai pi
riuscendo a prescinderne. E ancora: per coloro che da giovani
cominciarono a scrivere dopo un esperienza di quelle con ? tante cose da
raccontare ? la guerra in questo e in molti altri casi il primo libro
diventa subito un diaframma tra te e l esperienza taglia i fili che ti
legano ai fatti brucia il tesoro di memoria quello che sarebbe diventato
un tesoro se avessi avuto la pazienza di custodirlo se non avessi avuto
tanta fretta di spenderlo di scialacquarlo d imporre una gerarchia
arbitraria tra le immagini che avevi immagazzinato di separare le
privilegiate presunte depositarle d una emozione poetica dalle altre
quelle che sembravano riguardarti troppo o troppo poco per poterle
rappresentare insomma d istituire di prepotenza un altra memoria una
memoria trasfigurata al posto della memoria globale coi suoi confini
sfumati con la sua infinita possibilit di recuperi. Di questa violenza
che le hai fatto scrivendo la memoria non si riavr pi : le immagini
privilegiate resteranno bruciate dalla precoce promozione a motivi
letterari mentre le immagini che hai voluto tenere in serbo magari con
la segreta intenzione di servirtene in opere future deperiranno perch
tagliate fuori dall integrit naturale della memoria fluida e vivente. La
proiezione letteraria dove tutto solido e fissato una volta per tutte
ha ormai occupato il campo ha fatto sbiadire ha schiacciato la
vegetazione dei ricordi in cui la vita dell albero e quella del filo d
erba si condizionano a vicenda. La memoria o meglio l esperienza che la
memoria pi la ferita che ti ha lasciato pi il cambiamento che ha portato
in te e che ti ha fatto diverso l esperienza primo nutrimento anche
dell opera letteraria ma non solo di quella ricchezza vera dello
scrittore ma non solo di lui ecco che appena ha dato forma a un opera
letteraria insecchisce si distrugge. Lo scrittore si ritrova ad essere
il pi povero degli uomini. Gi nella scelta del tema c un ostentazione di
spavalderia quasi provocatoria. outlet woolrich online
Contro chi? Direi che volevo combattere contemporaneamente su due
fronti lanciare una sfida ai detrattori della Resistenza e nello stesso
tempo ai sacerdoti d una Resistenza agiografia ed edulcorata. Primo
fronte: a poco pi d un anno dalla Liberazione gi la ? rispettabilit ben
pensante ? era in piena riscossa e approfittava d ogni aspetto
contingente di quell epoca gli sbandamenti della giovent postbellica la
recrudescenza della delinquenza la difficolt di stabilire una nuova
legalit per esclamare: ? Ecco noi l avevamo sempre detto questi
partigiani tutti cosi non ci vengano a parlare di Resistenza sappiamo
bene che razza d ideali. ? Fu in questo clima che io scrissi il mio
libro con cui intendevo paradossalmente rispondere ai ben pensanti: * D
accordo far come se aveste ragione voi non rappresenter i migliori
partigiani ma i peggiori possibili metter al centro del mio romanzo un
reparto tatto composto di tipi un po storti. Ebbene: cosa cambia? Anche
in chi si gettato nella lotta senza un chiaro perch ha agito un
elementare spinta di riscatto umano una spinta che li ha resi centomila
volte migliori di voi che li ha fatti diventare forze storiche attive
quali voi non potrete mai sognarvi di essere! ? Il senso di questa
polemica di questa sfida ormai lontano: e anche allora devo dire il
libro fu letto semplicemente come romanzo e non come elemento di
discussione su di un giudizio storico. Eppure se ancora vi si sente
frizzare quel tanto d aria provocatoria proviene dalla polemica d
allora. Dalla doppia polemica. Per quanto anche la battaglia sul secondo
fronte quello interno alla ? cultura di sinistra ? ora pare lontana. woolrich parka 2013
Cominciava appena allora il tentativo d una ? direzione politica ? dell
attivit letteraria: si chiedeva allo scrittore di creare l ? eroe
positivo ? di dare immagini normative pedagogiche di condotta sociale di
milizia rivoluzionaria. Cominciava appena ho detto: e devo aggiungere
che neppure in seguito qui in Italia simili pressioni ebbero molto peso e
molto seguito. Eppure il pericolo che alla nuova letteratura fosse
assegnata una funzione celebrativa e didascalica era nell aria: quando
scrissi questo libro l avevo appena avvertito e gi stavo a pelo ritto a
unghie sfoderate contro l incombere d una nuova retorica. Avevamo ancora
intatta la nostra carica d anticonformismo allora: dote difficile da
conservare ma che se pur conobbe qualche parziale eclisse ?* ancora ci
sorregge in quest epoca tanto pi facile non meno pericolosa. La mia
reazione d allora potrebbe essere enunciata cosi: ? Ah s volete l eroe
socialista ? Volete il romanticismo rivoluzionario ? E io vi scrivo una
storia di partigiani in cui nessuno eroe nessuno ha coscienza di classe.
Il mondo delle Ungete vi rappresento il lunpenproletariat! Concetto
nuovo per me allora; e mi pareva una gran scoperta. Non sapevo che era
stato e avrebbe continuato a essere il terreno pi facile per la
narrativa. parka woolrich donna
E sar l opera pi positiva pi rivoluzionaria di tutte! Che ce ne importa
di chi gi un eroe di chi la coscienza ce l ha gi ? ? il processo per
arrivarci che si deve rappresentare! Finch rester un solo individuo al
di qua della coscienza il nostro dovere sar di occuparci di lui e solo
di lui! ? Cosi ragionavo e con questa furia polemica mi buttavo a
scrivere e scomponevo i tratti del viso e del carattere di persone che
avevo tenuto per carissimi compagni con cui avevo per mesi e mesi
spartito la gavetta di castagne e il rischio della morte per la cui
sorte avevo trepidato di cui avevo ammirato la noncuranza nel tagliarsi i
ponti dietro le spalle y modo di vivere sciolto da egoismi e ne facevo
maschere Contratte da perpetue smorfie macchiette grottesche addensavo
torbidi chiaroscuri quelli che nella mia giovanile ingenuit immaginavo
potessero essere torbidi chiaroscuri ?sulle loro storie. Per poi
provarne un rimorso che mi tenne dietro per anni. 、 . Diritti
linguistici. La disparit di potere fra le lingue alla base di una
continua insicurezza linguistica o di una diretta oppressione
linguistica per grande parte della popolazione mondiale. Nella comunit
esperantista gli appartenenti a lingue maggiori e minori ufficiali e non
ufficiali s incontrano su un terreno neutrale grazie alla volont
reciproca di realizzare un compromesso. Tale equilibrio tra diritti
linguistici e responsabilit crea un precedente utile a sviluppare e
valutare altre soluzioni per la diseguaglianza linguistica e per i
conflitti generati dalle lingue.
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